Eigen Huis & Interieur-NL-Juli 2012 Issue No.7

“Opmerkzame Type

Het is net of hij je ankijkt, deze manshoge Happy Tree friend lamp van Marco Iannicelli.
Gemaakt van dood hout dat anders toch maar tot zaagsel versnipperd zou worden.
In een limited edition van 50 stuks.”

“Perceptive Guy

It appears that it just stares at you, this man-sized ‘Happy Tree Friend’ light by Marco Iannicelli.
Made by dead wood that is rather supposed to be shred.
It is a limited edition of 50 piece!”

 

 

chometemporary

Marco Iannicelli e le sue provocazioni contemporanee

Durante in Salone del Mobile si possono scoprire diversi progetti basati su riflessioni decisamente contemporanee. Una particolarmente interessante è stata fatta dal designer Marco Iannicelli. I suoi due progetti esposti sono il risultato di pensieri profondi e critici, che cercano di ”svegliare” e provocare il mondo dei consumatori, per renderli più attenti al proprio modo di vivere.

Il designer ha voluto riproporre durante la settimana del design il suo progetto di laurea. La riflessione sulla quale si è concentrato parte dalla mitologia greca, in particolare dal mito di Sisypho, da cui l’opera prende il nome. In tutte le storie che lo riguardano, il personaggio appare come il più scaltro tra i mortali e il meno scrupoloso. La sua leggenda comprende numerosissimi episodi, ognuno dei quali è legato alla storia di una sua astuzia. Uno in particolare racconta della sagacia dell’uomo, utilizzata per sfidare gli dei. Come punizione per tali affronti, Sisypho dovette spingere un masso dalla base fino alla cima di un monte. Tuttavia ogni volta che raggiungeva la cima, il masso rotolava nuovamente alla base. Ogni volta, per l’eternità, egli avrebbe dovuto ricominciare da capo la sua scalata senza mai riuscirci. Il designer ha voluto affiancare questa storia al modo in cui oggi consumiamo. Ogni prodotto ha un processo: estrazione, produzione, distribuzione, consumo, smaltimento. Così è sempre, in un ciclo continuo. Ogni volta che consumiamo qualcosa, o semplicemente la sostituiamo con una più nuova, incrementiamo questo processo, mantenendolo vivo. Siamo il carburante che mette in moto il motore. Se ci fermassimo di consumare, o se almeno ci impegnassimo per ridurre il consumo, anche il sistema si fermerebbe o rallenterebbe. L’informazione e la comunicazione che giornalmente riceviamo, non ci educano in tal modo, anzi ci spronano suggerendoci un consumo eccessivo e costante. Per essere felici si devono avere cose nuove e migliori, non basta ciò che possediamo, dobbiamo avere sempre di più. Questo processo è spiegato nel documentario ”The story of stuff”, dal quale Iannicelli ha preso ispirazione.

Gli oggetti sono il masso di Sisypho, un peso che l’uomo deve spingere sempre più in alto per l’eternità. La nostra pena è lavorare per poter spendere soldi. Intrappolati in un sistema che non avrà mai una fine.

 Il risultato di queste due storie non è altro che il prodotto. La parola chiave è obsolescenza, che in termini economici è la svalutazione di un bene a causa dell’emissione sul mercato di prodotti sempre nuovi e in maggiore quantità. In poche parole quello che hai comprato oggi è già superato da qualcosa di nuovo. Su questa riflessione il designer ha creato Sisyphos. Si tratta si un oggetto modulare mosso dall’energia cinetica. …

Spiegel-Online

Slow Design

Marco Iannicelli, Aachener mit italienischen Wurzeln, arbeitet dagegen ganz ohne technisch raffiniertes Material. Er braucht für seine verstellbaren Stehlampen verschieden dicke Äste, zum Beispiel von Birken, Rubinien, Ahorn oder Kirsche, die er ein halbes Jahr lang lagert. Dann baut er daraus die Lampenarme, fügt sie mit zwei selbstgebauten Gelenken zusammen und versieht sie mit einer Traktorenleuchte. Ein Jahr hat er sein Werk getestet, ehe er sich sicher war, dass das Holz nicht mehr arbeitet. Eine Galerie in Los Angeles konnte er schon überzeugen, die Lampen-Skulpturen auszustellen, in Europa wartet Iannicelli noch auf Interessenten. Fünfzig limitierte Lampen will er herstellen, und alle werden sich in der Form und Proportion unterscheiden. Denn sein Material lässt er so, wie es gewachsen ist, und er macht alles mit der Hand, ganz langsam und ohne große technische Hilfen. Und wenn schon Slow Food als Trend funktionierte, dann Slow Design doch erst recht.

http://www.spiegel.de/kultur/gesellschaft/beton-design-und-granny-stuehle-trends-von-der-moebelmesse-in-mailand-a-829289.html